Ibn Taymiyyah lo colpì così forte che le persone pensavano che sarebbe morto!

ruqiya
[Mentre curava (con il permesso di Allah) una persona posseduta (da un jinn)]

Nella sua discussione sulla pratica di colpire una persona posseduta per curarla dalla possessione del jinn, Ibn al-Qayyim (che Allah abbia misericordia di lui) riferisce quanto segue:

… Egli (Ibn Taymiyyah) recitava spesso nelle orecchie di persone possedute [da jinn]: “Pensavate che vi avessimo creati per gioco e che non sareste stati ricondotti a Noi” (23: 115)

Mi disse che una volta recitò nell’orecchio di una persona posseduta e lo spirito (femmina) rispose: “Sì,” prolungando la sua pronuncia.

Egli disse: Così presi un bastone e lo usai per colpirlo [l’uomo posseduto], battendolo [il bastone] alla base del collo fino a quando le mie mani si indebolirono a causa dei colpi. Le persone riunite intorno a noi erano sicure che sarebbe morto a causa delle percussioni.

Mentre i colpi continuavano, lei (il jinn) disse: “Io lo amo.”

Così le dissi, “Lui non ti ama!”

Disse: “Voglio fare Hajj con lui.”

Così le dissi, “Lui non vuole fare Hajj con te!”

Disse, “Allora lo lascerò in onor tuo.”

Dissi: “No! Piuttosto, (lascialo) come un atto di obbedienza ad Allah e al Suo Messaggero! ”

Disse, “OK, lo lascio.”

Poi la persona (posseduta) seduta, si guardò a destra e a sinistra. Egli disse: “Cosa mi ha portato qui in presenza dello Shaikh?”

La gente chiese, “E non ricordi nulla delle percussioni?”

L’uomo rispose: “E per cosa mi avrebbe colpito lo Shaikh quando non ho fatto nulla di male?” – Lui non aveva sentito per niente i colpi!

Fonte: Zad al-Ma’ad (4/63 del ‘Risalah printing 1424’)

Traduzione a cura di alghurabaa.net

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