Domanda: Qual è la scienza religiosa che la donna deve apprendere?
Risposta: È tenuta ad imparare il dogma a partire dal Corano e dalla Sunna, poi la preghiera e il modo in cui il Messaggero di Allah salla Allah alaihi wa sallam ha pregato. Se ha dei soldi, deve imparare quello che Allah le ha ordinato come elemosina legale (Zakât). Se il suo mestiere è il commercio, deve studiare le regole del mercato. Anche se esercita un qualsiasi altro mestiere, dovrà informarsi a proposito delle regole relative a questo mestiere. È quello che è spiegato nel ẖadith dell’Inviato di Allah salla Allah alaihi wa sallam:
‹‹La ricerca della scienza è un obbligo per ogni Musulmano›› [1]
Ovviamente, se è dottoressa, è tenuta a sapere se può isolarsi con un uomo o prodigargli delle cure con l’aiuto di una sostanza illecita. Essa deve conoscere il mestiere che esercita a partire dal Corano e dalla Sunna – voglio dire attraverso prove dal Corano e dalla Sunna – non intendo dire che deve limitarsi alla scienza del Corano e della Sunna nella medicina [2].
__________________
[1] Questo ẖadith è debole. Numerosi sapienti l’hanno giudicato inaffidabile tra i quali l’Imam Aẖmad e al-‘Uqaylî. Vedere il libro di sheikh Muqbil Al-Irâdât al-‘ilmiyya pag.16
[2] Ibn al-Jawzî dice in Aẖkâm al-Nisâ’ pag. 38: ‹‹La donna è un individuo responsabile allo stesso grado dell’uomo. Essa deve imparare gli obblighi che le incombono per acquistare la convinzione che la spinge a conformarvisi. Se non ha né padre né fratello né marito né Maẖram per insegnarle le prescrizioni religiose e come assolvere gli obblighi, ciò le sarà sufficiente, anche se non ha consultato nessuno né ha imparato. Se una donna che conosce ciò è disponibile, imparerà da essa altrimenti imparerà da Shuyûkh e uomini di età avanzata e comunque senza che si isolino con essa. Si accontenterà del resto di ciò che è obbligatorio. Quando le succederà qualcosa che riguarda la sua religione, farà delle domande in proposito senza provare la minima vergogna, perché Allah non si vergogna della verità››. Le donne dei nostri predecessori hanno dato un esempio estremamente eloquente di assiduità nell’apprendimento e nell’insegnamento. Il pudore non ha impedito loro di istruirsi nella religione. Infatti è stato rapportato in modo autentico che ‘Âisha ha detto: ‹‹Come sono eccellenti le donne degli Anṣâr, la timidezza non impediva loro di istruirsi nella religione›› Rapportato da Aẖmad t. 6 pag.147 e Abû Dâwud n°316 da ‘Âisha. Si trova anche da al-Bukhârî senza catena di trasmissione ma sotto forma di certezza.
[Domanda n°1 allo Sheikh Muqbil ibn Hâdî al-Wâdi’î]
da: Raccolta di fatawa riguardanti le donne, a cura di ‘Amr ‘Abd al-Mun’im Salim, Ed. Al-Hadith, Bruxelles 2008.