Domanda:
Vostra Eminenza, che Allah vi prolunghi il bene.
In questi ultimi giorni tra la gente della massa si sta sollevando la polemica riguardo al velo integrale della donna musulmana, pretendendo l’inesistenza di prove testuali [prese dal corano e dalla sunna] sull’obbligo di coprire il viso. Il ché induce i msulmani ordinari a interrogarsi sull’argomento. In che modo si deve rispondere alle persone che chiedono le prove autentiche riguardo al velo?
Risposta:
[Tutta questa gente] mente su Allah e sul Suo messaggero! Pretendono che non ci siano [prove] sul velo? Che dire delle parole di Allah l’Altissimo che dice (traduzione del significato): «E se voi chiedete loro (alle sue donne) qualche oggetto, chiedetelo loro da dietro una tenda (hijab)…» (sura Al Azhab, 53).
Dice «dietro una tenda».
«Dietro una tenda».
E quando si dice «una tenda», essa è proprio il velo “integrale” (kemil)! E se questo lascia intravedere il viso, allora significa che lei [la donna] non è nascosta dietro una tenda, ma [significa] che una sola parte di essa è coperta e l’altra no.
La tenda (hijab) è una separazione totale tra uomo e donna, che si tratti di un muro, una porta o un vestito, il cui intento è quello di nascondere tutto il corpo di fronte a costui [l’uomo estraneo che le sta chiedendo qualcosa da dietro la tenda]. Ecco! E’ questo il velo islamico e questo è riportato nel Corano.
E la parola di Allah l’Altissimo (traduzione del significato): «[O Profeta] dì alle tue mogli, alle tue figlie e alle donne dei credenti di avvolgere su loro stesse i loro grandi veli…» (sura Al Azhab, 59).
E [qui] il termine “tadni” significa «che esse si coprino con i veli» come un baluardo (una fortezza) nei confronti degli uomini.
E osano dire che non ci sono testi religiosi?
Naturalmente essi conoscono questi testi religiosi, questa gente conosce l’esistenza di questi testi, ma solo la gente che non sa – povera gente! – preferisce ascoltare quelli dello sviamento e seguirli ciecamente per controbattere…
Fratello mio, questa società – Allah sia lodato – è sempre vissuta nella benedizione, nel pudore e nell’utilizzo del velo islamico: è del tutto irrealistico oggi sentir dire da una persona qualsiasi con la barba rasata che non ci sono prove dal Corano e dalla Sunnah.
– In primo luogo, questa persona non conosce questo argomento altrimenti come potrebbe parlarne senza portare delle prove?
– In secondo luogo, è anche probabile che sia a conoscenza di questo argomento, ma che in realtà desideri attraverso le sue parole solo lo sviamento e cerca solo di ingannare la gente, cosa che conferma la sua volontà di diffondere cose brutte.
[…]
Così come questo hadith pertinente di Aisha radiAllahu ‘anha, in cui racconta:
«Mentre eravamo con il messaggero di Allah salla Allah alaihi wa sallam in stato di ihram (sacralizzazione) alcuni cavalieri passavano davanti a noi. Una volta arrivati alla nostra altezza noi prendevamo il panno della nostra tunica, al di sopra della nostra testa per farlo scendere sul nostro viso e una volta che erano passati, potevamo scoprire il nostro viso» Riportato da Ahmed, Abû Dawud, e Ibn Mâja.
Questa non è una narrazione? Ovviamente questa è una narrazione [quindi è una prova] ma, è evidente, questa persona [la persona che nega le prove del velo integrale dal corano e dalla sunna] non ha alcun discernimento e non ha nessun metro di misura!
O ancora quando Aisha radiAllahu ‘anha perse la carovana durante un viaggio: mentra la carovana faceva una sosta lei si allontanò per un bisogno, ma al suo ritorno non vide nessuno e le persone incaricate di trasportarla non si erano accorte della sua assenza e avevano tolto l’accampamento. Lei si mise allora nel posto in cui la carovana aveva sostato, sperando che qualcuno tornasse a cercarla e finì per addormentarsi. E si svegliò solo quando sentì un rumore, a causa della presenza di Safwan Ibn Mu’attal che arrivò nel posto in cui lei si trovava [1].
Ella radiAllahu ‘anha racconta quindi: «Lui mi aveva visto prima dell’obbligo del velo e quindi ho preso la mia tunica da sopra alla mia testa per farla scendere sul viso».
Il termine impiegato qui “Khamartu wajhi” significa: «Mi sono coperta il viso con il mio jilbeb».
E questa non è una prova sul velo islamico? Ma queste persone [in realtà] dibattono su cose più grandi di loro. Wa al ‘iyadhu bi Allah (e il rifugio è presso Allah) [2].
[Sheikh Fawzan]
Traduzione a cura di http://www.alghurabaa.net
Fonte: http://www.alfawzan.ws
Audio
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note:
[1] Aisha radiAllahu ‘anha riporta che durante un viaggio perse la carovana e aspettò sotto un albero che andassero a cercarla: «Mentre ero seduta nel mio posto il sonno mi vinse e mi addormentai. Safwân Ibn Mu’attal che era nel retro dell’armata arrivò nel luogo in cui mi trovavo. Vide una forma umana addormentata e mi riconobbe poiché mi aveva vista prima dell’obbligo del velo. Mi svegliai mentre mi chiamava dopo avermi riconosciuta e io misi il mio velo (khimar)» e in una versione del hadith: «Mi coprii il viso con il mio jilbeb».[Hadith Al-Ifk – Bukhari wa Muslim]
[2] I sapienti antichi e contemporanei sono discordi sull’obbligatorietà della copertura del volto: alcuni di essi seguono l’opinione che coprire il volto e le mani sia obbligatorio, mentre altri (per esempio tra i contemporanei Sheikh Al Albani e sheikh Ferkous) seguono l’opinione secondo cui sia “mustahhab” (consigliato), ma non obbligatorio.
Gli argomenti avanzati da sheikh Fawzan in questa fatwa sono però argomenti su cui non c’è nessuna divergenza: si tratta infatti della risposta inequivocabile e univoca di Ahlus Sunna wel Jam’ah a chi sostiene (senza scienza e senza prove che non siano congetture personali) che il velo integrale non farebbe parte dell’islam.
La divergenza riguarda invece l’interpretazione del versetto n.31 di suratun-Nur da cui, secondo l’interpretazione di Al Albani (ripresa da Ibn Abbas) si evincerebbe che ‘quello che appare‘ sarebbe il volto e le mani.
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