L’interrogante:
AhsanaAllahu ilaikum, quando è corretto mettere in guardia contro un da’i (persona che invita all’Islam) oppure un taleb el ‘ilm (ricercatore di conoscenza) senza limitazioni?
Shaikh Al-‘Allamah Abdul-Muhsin Al-‘Abbad حفظه الله:
Preoccuparsi di mettere in guardia ed essere assorbito dalla gente e [con], “cosa dici di tale e tale? Cosa dici di tale e tale? Bisogna mettere in guardia contro tale e tale? Non bisogna mettere in guardia contro tale e tale”, ya’ni, alcune persone conoscono solo gli avvertimenti, sono occupate con gli avvertimenti – pur non sapendo nulla degli aspetti più basilari della conoscenza – è occupato solo con questioni di questo genere.
Quindi, non è opportuno che la preoccupazione di un musulmano sia quella di parlare della gente oppure di chiedere delle dichiarazioni fatte riguardo alla gente, e che la sua unica preoccupazione sia legata alle persone. Dovrebbe essere occupato con la conoscenza e non dovrebbe usare la sua lingua per [parlare del] le persone.
Sì, è possibile mettere in guardia contro una persona che commette del male, commette peccato ed è disobbediente in modo evidente, ma non bisogna mettere in guardia contro tutti quelli che commettono un errore o “cadono” – perché se quello fosse il caso, si metterebbe in guardia contro tutti! E chi non ha mai peccato? E chi ha commesso solo buone azioni?
L’interrogante:
… alcune persone si allontanano da alcuni Shuyukh per questioni particolari, se quello Shaikh usa definizioni che quest’altra persona considera incorrette, oppure lo Shaikh ha un certo metodo di insegnamento che egli considera incorretto?
Shaikh Al-‘Abbad:
Qualunque sia il caso, una persona deve salvaguardare le sue buone azioni e non sprecarle, non deve distribuirle tra la gente, ma deve salvaguardarle per se stesso e smetterla di preoccuparsi delle persone e mettere in guardia contro di loro, deve essere occupato con la conoscenza benefica, insegnandola se è qualificato e se non lo è, allora impara.
Fonte
Traduzione a cura di alghurabaa.net