[…] E arriviamo agli attacchi suicidi. Questo modo di agire ci arriva dai giapponesi e dai loro simili (piloti kamikaze). Quando un giapponese con il suo aereo attaccava una nave di guerra americana, faceva esplodere il suo aereo e se stesso (schiantandosi) addosso alla nave, provocando la distruzione di quest’ultima, così come dei militari che vi si trovavano.
Noi diciamo: gli attacchi suicidi di oggi sono tutti religiosamente proibiti (muharamah), in più non sono stati legiferati da Allah e fanno probabilmente parte di questo genere di suicidio il cui autore si renderà perpetuo l’inferno. Quanto al fatto di considerare gli attacchi suicidi come un mezzo di avvicinarsi ad Allah, una persona combatte oggi per le sue terre e il suo paese. Questi attacchi suicidi non hanno alcuna relazione con l’islam.
Per esempio alcuni individui scalano delle montagne per scontrarsi con militari ebrei, uccidendone una parte e facendosi uccidere tutti al ritorno. Quale convenienza c’è nel comportarsi in questo modo? Queste azioni isolate degli individui non hanno assolutamente alcun risultato positivo per quanto riguarda la chiamata ad Allah.
Per questo motivo noi diciamo a questa gioventù islamica: “Preservate le vostre vite nell’intento di acquisire la scienza religiosa per applicare la vostra religione con scienza e agire nei limiti della vostra conoscenza e la migliore guida è la guida di Muhemmed salla Allahu aleihi we sallam”.
Shaykh Al-Albani رحمه الله – Al-fatawa al-muhimma fî tabsîr al-ummah, pag 76
Traduzione a cura di alghurabaa.net
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