E’ stato chiesto al nobile Shaikh Ahmad bin Yahya An-Najmi rahimahul-llah:
Alcuni giovani ricercatori di conoscenza si sono dedicati al parlare della gente di partigianeria [hizbiyyun]. Hanno trascorso la maggior parte del loro tempo in questo ed hanno trascurato la ricerca della conoscenza che porterà loro beneficio di fronte al loro Signore, e per mezzo della quale distingueranno il bene dal male così da conoscere gli errori della gente di partigianeria [hizbiyyun]. Infatti, la loro prima preoccupazione è “qual è la tua opinione su così e così” e nella maggior parte delle loro sedute prevale questo, ad un punto tale che accusano gli altri molto tranquillamente. Quindi qual è il suo consiglio e incoraggiamento per questi giovani, di avere interesse nella conoscenza permessa per renderli immuni dalle innovazioni?
Ed egli ha risposto:
Chiaramente, è obbligatorio non essere eccessivi in queste questioni, in un modo che porti via il ricercatore di conoscenza dalla sfera della verità, in dispute e perdite di tempo in discorsi che non portano alcun beneficio, piuttosto l’uomo continua ad andare in circoli chiusi. Il ricercatore di conoscenza deve trascorrere il suo tempo nell’obbedienza del suo Signore, e nella ricerca della conoscenza e nella partecipazione a circoli di studio. Non c’è nulla di male se ascolta avvertimenti contro di loro e chiarimenti sulle loro caratteristiche così che egli possa prendere delle precauzioni contro di loro. Riguardo al trascorrere tutto il nostro tempo nel parlare di loro senza ricercare la conoscenza benefica, senza dubbio questo è un errore enorme.
Fonte: Al-Fatawa Al-Jaliyyah pag. 27-28
Ed è stato chiesto a Shaikh Muqbil bin Hadi Al-Wadi’i rahimahul-llah:
Si nota come alcuni che si attribuiscono alla Salafiyyah siano impegnati con gli avvertimenti critici contro [alcuni] gruppi, mentre trascurano la ricerca della conoscenza. Ed altri sono impegnati nella ricerca della conoscenza ed hanno abbandonato gli avvertimenti cosi tanto da dire: il criticismo non è tra la metodologia di Ahlus-Sunnah. Quindi cos’è plausibile in questa situazione?
Ed egli ha risposto:
Coloro che sono occupati in criticismo e avvertimento sono considerati trascuratori della ricerca della conoscenza e trascuranti del criticismo. Se deste un’occhiata alla biografia di Ibn Abi Hatim, trovereste che egli è un grande Hafidh, infatti gli fu dato il titolo di Shaikhul-Islam, e allo stesso modo Imam Al-Bukhari, Imam Ahmad bin Hanbal, Yahya bin Ma’in, Yahya bin Sa’id Al-Qattan, Abu Hatim, Abu Zur’ah, Ad-Daraqutni, Ibn Hebban e Al-Hakim. Essi sono gli autori di scritti molto utili su Tafsir e Hadith, ed essi hanno preservato per noi la Sunnah del Messaggero di Allah pace su di lui e la sua famiglia. Ed hanno scritto libri molto utili su Jarh wat-Ta’dil, quindi questo deve essere combinato con quello, altrimenti la persona trascurerà e sarà carente.
E vi chiedo,
Con quale bilancia pesate le persone se siete ignoranti della conoscenza utile, li pesate in base ai desideri o in base a quanto dettovi da Shaikh Fulan? Se lo Shaikh si ritira, vi ritirate e se egli attacca un gruppo voi lo attaccate. Questo [la conoscenza] deve essere combinato con quello [avvertimento e criticismo].
La mia opinione è che il gruppo che è occupato con la conoscenza e non si è interessato del Ta’dil sia migliore dell’altro gruppo, perché l’altro gruppo sta trattando qualcosa che non rientra nelle proprie capacità. Ad ogni modo, questo gruppo [coloro che ricercano la conoscenza e rifiutano il Jarh] ha abolito un aspetto fondamentale.
[Fino a che egli ha detto]
E chiunque scoraggia dal Jarh wat-Ta’dil discoraggia dalla Sunnah. Se non c’è Jarh wat-Ta’dil, il discorso di colui che chiama ad Allah sarà come il discorso di Ali at-Tantawi o Muhammad Al-Ghazali o Hassan At-Turabi o Ash-Sha’rawi.
Fonte: Fadha’ih wa Nasa’ih pag 111-116 con riassunto.
Traduzione a cura di www.alghurabaa.net
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