La domanda:
Nel hadith: “Chi approvvigiona una persona che digiuna con del cibo con cui può rompere il suo digiuno, allora egli otterrà la sua stessa ricompensa (del digiunante), senza che la ricompensa della persona a digiuno diminuisca.” (1)
È sufficiente donare semplicemente acqua e datteri per ricevere questa ricompensa?
Shaykh Ibn Al-‘Uthaymin رحمه اللّٰه:
I Sapienti, che Allah abbia pietà di loro, hanno differito riguardo a questo. Alcuni di loro dicono che ciò che si intende per l’approvvigionamento di cibo, per la persona che digiuna, è la quantità minima necessaria per la rottura del digiuno anche se è solo una dattero.
E alcuni Sapienti hanno detto che l’intento è quello di fornire cibo a sufficienza in modo che la persona sia piena, perché questo è ciò che porterà beneficio alla persona che digiuna durante la notte e forse lo libererà dalla necessità della colazione.
Ma ciò che è evidente da questo hadith è che, se egli fornisce alla persona che digiuna del cibo con cui può rompere il suo digiuno, anche se si tratta di un dattero, allora avrà la stessa ricompensa della persona che ha digiunato.
Quindi spetta alla gente essere diligente nel dare alle persone che digiunano secondo le proprie capacità; soprattutto quando le persone sono bisognose e povere.
(1)Dal hadith di Zaid bin Khalid al Juhani raccolto in Jami’ at Tirmidhi 807, dichiarato autentico da Shaikh Al-Albani.
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Traduzione a cura di alghurabaa.net