
Il più nobile Tabi’i, Masruq Ibn al-Ajda’ al-Wadi’i رحمه الله, rimaneva a casa durante la peste e diceva, “Giorni in cui tenersi occupati, allora adoro dedicarmi alla ‘ibadah (atti di adorazione)”; e poi si ritirava e si abbandonava ad essa (alla ‘ibadah). Sua moglie diceva, “Molte volte mi sedevo dietro di lui, piangendo, per quello che gli vedevo fare a se stesso… pregava finché i suoi piedi si gonfiavano”.
At-Tabaqat di Ibn Sa’d, vol. 6, pag. 81
Traduzione a cura di alghurabaa.net
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