Shaikh Ibn Taymiyyah رحمه الله ha detto:
“Chi ha una malattia nel suo cuore prenderà da tutti i discorsi che si adattano alla sua malattia.”
قاعدة في الفناء و البقاء ص ٥٣
Traduzione a cura di alghurabaa.net
Shaikh Ibn Taymiyyah رحمه الله ha detto:
“Chi ha una malattia nel suo cuore prenderà da tutti i discorsi che si adattano alla sua malattia.”
قاعدة في الفناء و البقاء ص ٥٣
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ll tredicesimo principio riguarda l’intenzione (niyyah).
Yahiya Ibn Abi Kathir رحمه اللّٰه disse: “Imparate l’intenzione.” E questo ordine di imparare l’intenzione, citato da Yahiya Ibn Abi Kathir, è un ordine di prestare attenzione alle questioni del cuore, perché l’intenzione si verifica nel cuore. E se il servo presta attenzione al suo cuore, purificandolo, il cuore diventa pulito e puro. E se il cuore è rettificato, allora le azioni esterne saranno [anch’esse] rettificate. E tra le manifestazioni di questa rettificazione è che l’intelletto è preservato da ciò che lo corrompe, e gli dà forza. Non è possibile che qualcosa entri nella mente e la corrompa se si è raggiunta una purificazione interiore. (altro…)
È stato chiesto all’onorevole Shaikh Ibn Al-‘Uthaymin رحمه الله:
È essenziale muovere le labbra quando si recita il Corano durante la preghiera o è sufficiente [recitare] nel proprio cuore (senza muovere le labbra)?
Chi tra di noi, non ha mai passato un periodo triste a causa delle avversità?
Tuttavia, la tristezza deve essere trattata, perché indebolisce la propria motivazione e distrugge il corpo.
Ibn Al-Qayyim رحمه الله ha detto:
“Quattro [cose] distruggono il corpo: il dolore, la tristezza, la fame e lo stare alzato fino a tardi.” (Zād Al-Ma’ad 4/379)
È riportato che Khalid bin Ma’dan رحمه الله disse:
“Non c’è persona che non abbia quattro occhi: due nella sua testa, con i quali guarda le cose di questa vita terrena, e due nel suo cuore con i quali guarda le cose dell’Aldilà. Quindi, se Allah vuole il bene per il Suo servo, Egli apre gli occhi del suo cuore e così [il servo] percepisce ciò che gli è stato promesso nel mondo invisibile. Così è salvo dalla [punizione] invisibile attraverso [la ricompensa] invisibile per colui che obbedisce.”
Al-Dhahabi, Siyar A’lam Al-Nubala’ 4: 543
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