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Il timore dei Salaf dell’ipocrisia

Anche Abi Mulaykah era tra i grandi Tabi’in. Egli disse, “Ho incontrato trenta dei Compagni del Messaggero di Allah صلى الله عليه وسلم, tutti loro temevano l’ipocrisia [per se stessi].” [Cioè] di dichiarare qualcosa e non agire in base ad essa. Ed erano i Compagni del Messaggero di Allah صلى الله عليه وسلم.

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Il timore che le azioni non saranno accettate

Abbiate il timore che le vostre azioni non saranno accettate, perché Allah جل وعلا dice, “Invero, Allah accetta solo da parte di coloro che Lo temono (i muttaqin, coloro che hanno taqwa)”.

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Il più nobile Tabi’i durante la peste

Il più nobile Tabi’i, Masruq Ibn al-Ajda’ al-Wadi’i رحمه الله, rimaneva a casa durante la peste e diceva, “Giorni in cui tenersi occupati, allora adoro dedicarmi alla ‘ibadah (atti di adorazione)”; e poi si ritirava e si abbandonava ad essa (alla ‘ibadah). Sua moglie diceva, “Molte volte mi sedevo dietro di lui, piangendo, per quello che gli vedevo fare a se stesso… pregava finché i suoi piedi si gonfiavano”.

At-Tabaqat di Ibn Sa’d, vol. 6, pag. 81
Traduzione a cura di alghurabaa.net

“Hayyak Allah” o “assalamu alaikum”?

Tra i consigli dei Salaf ai giovani, vi è ciò che è narrato da Abu Nu’aym nel suo libro, al-Hilyah, da Muhammad Ibn Suqa. Egli disse:

“Incontrai Maymun Ibn Mahran e gli dissi ‘hayyak Allah’ (che Allah accresca la tua vita).” (altro…)

Il vero amico

Yahya Ibn Mu’adh رضي الله عنهما:

“Un amico è colui al quale non devi ricordare di ricordarti nel suo du’a (supplica), e non devi lusingare e impressionare e al quale non devi chiedere scusa.”

Da “The Manners of Seeking Knowledge” pag 46, di Shaikh Raslan حفظه الله
Traduzione a cura di alghurabaa.net