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Il niqab è un’innovazione saudita?

Parte di esso, è rendere superficiale la preservazione della comunità religiosa. Rendendolo (il niqab) tradizioni, abitudini e stereotipi che hanno perso il tempo e il luogo. E quella solidità sociale che troviamo nella glorificazione dei rituali di Allah, nella preservazione della Shari’ah, nel prendersi cura dei fondamenti, nella protezione delle virtù, rappresenta per loro delle catene nelle quali la società si dimena. [Catene] che sono state messe ai colli della sua gente e nelle loro mani attraverso un cumulo temporale e spaziale, dal cui utero è nata quella solidità. Ed oggi il fatto che la donna copra il suo volto per alcune persone è una deviazione dalla norma umana, un abito estraneo all’islam, imposto da un’epoca in cui le prove testuali sono state contorte per opprimere la donna. E così [il niqab] si è ritrovato solo presso i sauditi. (altro…)

Sono casalinga, sarò ricompensata?

La domanda:

Sono casalinga e non lavoro; la maggior parte del mio tempo lo trascorro prendendomi cura dei miei figli e di mio marito. E mentre sono in cucina, ascolto il Corano. Sarò ricompensata per questo? (altro…)

I diritti comuni ai due sposi

Shaikh Muhammad ‘Ali Ferkous حفظه الله:

“Tra le conseguenze dell’affetto sincero e della compassione generale provata tra i due sposi, c’è il fatto che ognuno dei due perdoni gli sbagli e gli errori dell’altro, tolleri le sue sviste e il suo impaccio, gli dia conforto nella tristezza e nella sofferenza, lo incoraggi e lo sostenga nelle avversità e nelle prove, lo curi nella malattia e nella vecchiaia, non gli imponga un carico superiore alle sue capacità,

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O sorella in Islam!

“O sorella in Islam, temi Allah! Tu sicuramente Lo incontrerai. E tra le cose che ti saranno chieste, è se hai agito in base ai comandi e alle guide benedette che si trovano nel Libro del Signore di tutte le creature e negli Ahadith del Messaggero (sallaAllahu ‘alayhi wa sallam).”

Shaikh Abdur-Razzaq Ibn Abdul-Muhsin Al-‘Abbad
Da “Un piccolo consiglio e ammonimento per le donne” – pag 47-48
Traduzione a cura di alghurabaa.net